Consigli utili







Il mal di schiena

Definizione:

Affezione comune in cui i soggetti soffrono di dolori in una regione lungo la colonna vertebrale, spesso nella parte inferiore della schiena.
Anatomia 
La colonna vertebrale, detta anche rachide, è la principale struttura di sostegno dell'organismo umano ed è formata da 33 blocchi ossei, chiamati vertebre e posti uno sopra l'altro. Ogni vertebra è unita alle vertebre al di sopra e al di sotto di essa da articolazioni e legamenti. Fra le vertebre si trovano dei dischi di tessuto, i dischi intervertebrali, che fungono da cuscinetti per ammortizzare i contatti fra le ossa. Ogni disco è formato da un'area centrale, detta nucleo polposo, e da una parte esterna, l'anello fibrocartilagineo. Il nucleo è formato da materiale gelatinoso, facilmente comprimibile, in grado di sostenere i diversi stress imposti alla colonna. La sua forma viene mantenuta dall'anello fibroso esterno e dai corpi vertebrali sopra e sotto di esso. Lungo tutta la colonna, fra le vertebre emergono i nervi, che raggiungono le varie parti del corpo attraverso fori, detti forami di coniugazione o forami intervertebrali.

Disturbi e cause 
Tra i disturbi della colonna che possono causare rachialgia vi sono lesioni della colonna, difetti meccanici e strutturali, disturbi infiammatori come l'artrite reumatoide e, molto più raramente, tumori sulla colonna e vicino a essa. In alcuni pazienti, nonostante le indagini diagnostiche, è impossibile trovare le cause del mal di schiena.
Una delle cause più comuni della rachialgia è lo spostamento di un disco, cioè un'ernia o un prolasso del disco intervertebrale. In questa affezione, spesso molto dolorosa, il disco scoppia o si rompe, e dei frammenti dell'anello fibroso e del nucleo polposo premono sui legamenti e sui nervi che passano vicino alla colonna.
Il mal di schiena è spesso dovuto all'usura della colonna (artrosi), causata dall'invecchiamento. Con l'avanzare dell'età, infatti, i dischi perdono la loro flessibilità e vengono gradualmente sostituiti da tessuto fibroso; contemporaneamente la superficie ossea delle vertebre e delle articolazioni intervertebrali mostra segni di usura e degenera e l'osso delle vertebre si ispessisce, formando un bordo di tessuto osseo intorno al margine del disco. Entro i 60 anni quasi tutti presentano segni di danni da usura alla colonna, con manifestazioni quali dolore, rigidità della schiena e conseguente riduzione dei movimenti.
Le articolazioni della colonna vertebrale funzionano come le articolazioni del resto del corpo e sono pertanto soggette a lussazioni e distorsioni che, naturalmente, causano rachialgia, generalmente localizzata alla zona colpita.
Anche le malattie delle ossa possono dar luogo a rachialgia. Le affezioni più comuni che causano questo tipo di mal di schiena sono l'osteoporosi, un disturbo sempre più diffuso nelle donne durante e dopo la menopausa, e l'osteomalacia. L'indebolimento progressivo delle ossa affette da tali malattie può causare fratture da compressione, quando una delle vertebre cede sotto il peso del corpo. In questo caso il paziente prova in genere un dolore forte e improvviso, dovuto allo schiacciamento dei nervi spinali, e spesso richiede intervento chirurgico immediato.
I tumori della colonna sono una causa rara di rachialgia e possono essere dovuti a neoformazioni della colonna o alla diffusione del cancro da altre zone del corpo.
Il modo in cui il medico affronta la rachialgia dipende molto dai sintomi descritti dal paziente. Quasi sempre vengono eseguite radiografie, utili per esaminare la struttura ossea della colonna vertebrale. Tecniche investigative più sofisticate, come la tomografia assiale computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica (MRI), sono necessarie per visualizzare in modo accurato i dischi intervertebrali e i tessuti molli che li racchiudono, nonché per determinare se si è verificato un prolasso. Alcuni specialisti possono, inoltre, diagnosticare lesioni ai dischi osservando i movimenti eseguiti dal paziente.

Terapia 
La terapia del mal di schiena dipende molto dalle cause e dal tipo di lesione. La medicina moderna tende a preferire terapie conservative, come il riposo a letto per almeno due giorni e la somministrazione di analgesici, riservando la chirurgia ai casi più gravi, ad esempio quando è presente una pressione su un nervo vitale o ai pazienti che presentano tumore. Possono essere, inoltre, consigliate la fisioterapia, la chiropratica, le trazioni e le manipolazioni. Naturalmente, la terapia migliore è sempre e comunque la prevenzione: tutte le persone, a qualunque età, che soffrano o meno di dolori alla schiena, dovrebbero imparare a sedersi e a lavorare in una posizione corretta, a flettere sempre le ginocchia e mai la schiena, soprattutto se stanno sollevando un peso, e a dormire in un letto rigido per evitare stress e distorsioni della colonna.



Ultimo Aggiornamento: 27/07/2008 20:11