Consigli utili







LE Varici degli arti inferiori: inquadramento eziologico e diagnostico e terapeutico

Le varici sono una patologia frequente, in aumento al giorno d\'oggi per tanti motivi ma in modo particolare per lo stile di vita , l\'alimentazione e l\'aumento dell\'età.
Le varici sono delle  dilatazioni permanenti della parete delle vene e colpiscono  gli arti inferiori con la formazione di  gavoccioli dilatati che spesso creano problemi alle donne per motivi estetici.
 Ma noi non ci occupiamo di tali motivi ma ne parliamo per la possibilità di complicanze e per disturbi rischi che non bisogna sottovalutare.
Spesso le donne confondono le varici  con le le teleangectasie che non sono altro che dei capillari dilatati.
Le teleangectasie sono dovute a patologie del microcircolo  e comportano  un danno estetico e in genere non danno complicanze.
Spesso sono presenti nello stesso paziente teleangectasie e varici vere e proprie.

Perchè si chiamano varici ?. Il termine deriva dal latino ( varus) che significa curvo, piegato e sta ad indicare la caratteristiche delle varici di essere dei gavoccioli non  rettilinei nelle gambe 
 
In genere colpisce maggiormente le donne per problemi ormonali e costituzionali; per le gravidanze che influisce oltre al problema ormonale per l\'aumento della pressione intraaddominale che si riflette sui grossi venosi  . Vi è poi in gioco anche l\'uso degli anticoncezionali orali, la ritenzione idrica e il sovrappeso dovuto allo stile di vita.
La familiarità, il  tipo di lavoro  che obbliga spesso la donna a stare in piedi per ore , la stipsi cronica sono altri fattori di base che ne favoriscono l’insorgenza.
Gli uomini sono colpiti, in misura minore. Gli uomini non notano il fattore estetico e spesso si recano dal medico alla comparsa di disturbi o di una complicanza.

Le varici possono comparire in  uno o entrambi gli arti specie legato a fattori costituzionali e genetici.

 Le varici presentano una alterazione  della loro parete e in modo particolare per una alterazione meccanica delle valvole . 
Quando le valvole sono alterate  il flusso nelle vene si inverte, causando una progressiva dilatazione e stasi che si ripercuotono progressivamente sulle strutture a valle.
 Da qui l’edema che spesso è la causa prima della gran parte dei sintomi e delle complicazioni.
 La stasi all’interno delle vene è  responsabile della comparsa di ulcere per una minore nutrizione delle flebiti e delle trombosi.
 
Quali sono i sintomi ?
A parte il problema estetico che non è un vero sintomo i sintomi che i pazienti presentano sono rappresentati da un senso di pesantezza e gonfiore delle gambe, edema dei piedi e caviglie, formicolio, bruciori, crampi, prurito . E questi sintomi sono maggiormente evidenti alla sera dopo che si è stati in posizione eretta per molto tempo. Caratteristico è anche  "il nervosismo" alle gambe che le pazienti riferiscono di notte a letto
 
Alcune complicazioni  portano la paziente o il paziente al proprio medico che pone una indicazione ad esami e poi ad una terapia. Esse sono rappresentate  date da flebiti,  trombosi,  embolie polmonari, emorragie,  infezioni, eczema da stasi e  le ulcere alle gambe.
 
La diagnosi viene fatta con una anamnesi, con un esame obiettivo e viene definita meglio con l\'aiuto di ecodoppler venoso

L’ecocolordoppler serve ad escludere complicazioni maggiori a carico delle vene profonde (trombosi soprattutto) e a stabilire quale approccio terapeutico è meglio usare tra quelli a disposizione potendo vedere la sede del reflusso venoso, la funzionalità della cross tra il circolo superficiale e quello profondo , la presenza o meno di perforanti  non continenti che devono essere legate.
 
La terapia può essere 
Chirurgica
fisica
medica
scleroterapia
stile di vita e movimento

La chirurgia tradizionale e quella mini-invasiva viene attuata quando i principali assi venosi (le safene) sono alterati. 
Abbiamo a disposizione il classico stripping totale o lo stripping corto oppure intervebnti minori dati dalla legatura selettiva dal laser endovascolare. 
L’anestesia è generalmente periferica, o addirittura locale, e il risultato estetico è ottimale.
 
La scleroterapia  è indicata  quando le safene sono ancora sane (varici extrasafeniche) e  in alcuni casi di varici safeniche con determinate caratteristiche di reflusso e valvole coinvolte o quando le safene sono state precedentemente asportate (varici recidive). Viene attuata  tramite iniezioni nelle vene che le fanno occludere  trasformandole in condotti chiusi e infatti si determinano dei cordini fibrotici o sclerotici  ( da qui il nome di sclerosanti). La si usa specie  nel trattamento dei capillari. Non necessita di anestesia ed è un trattamento ambulatoriale.

Il laser e la radiofrequenza  sono ottime metodiche, ma trovano poche applicazioni. Viene usato il laser transdermico per  i capillari più piccoli, fini e resistenti alla scleroterapia. Nelle varici safeniche e nelle varici recidive il laser endovascolare o la radiofrequenza sono una alternativa valida con alcune limitazioni dipendenti dal calibro, dalla distanza dal piano cutaneo, dalle sedi del reflusso, dal grado e dal tipo  di coinvolgimento valvolare.
 
La terapia fisica è data principalmente dal movimento , dalla ginnastica e dalla elastocompressione data da calze elastiche

La terapia medica  è rappresentata da farmaci vasoattivi e da farmaci che agiscono sulla parete venosa e dei capillari e sul mircocircolo. Queste terapia non fanno miracoli e sono utili solo  nel trattamento dei disturbi, ma non eliminano le cause e le complicazioni.

Importante è per ultimo lo stile di vita rappresentata da una alimentazione sana, da movimento, da ginnastica, dalla eliminazione del fumo , da evitare di stare molte ore fermi in piedi o con le gambe piegate come si fa in macchina o in aereo
 
Quale terapia è migliore?
Non si può dire che una è migliore di una altra
Per ogni situazione vi sono delle indicazioni e spesso si deve ricorrere  alla combinazione di più tecniche  sia  chirurgiche che mediche ma sempre associate a stile di vita corretto. 
Dobbiamo ricordarci che però la patologia è spesso costituzionale , genetica  e non sempre viene risolta integralmente per tanti motivi legati alla persona e allo stile di vita. Per tale motivo ci possono essere delle varici recidive anche a distanza di anni. Le varici residue invece sono varici che erano presenti e che non sono state trattate in maniera corretta 


Ultimo Aggiornamento: 16/10/2012 18:55