Prevenzione


La Prevenzione: consigli per evitare le malattie

Da un punto di vista didattico sarà opportuno dire cosa si intende per prevenzione; che tipi di prevenzione esistono e come si può fare prevenzione.
Il tutto per cercare di non ammalarsi o di vivere sani.

Diceva Leonardo da Vinci che l'uomo passa la prima metà della sua vita ad ammalarsi e la seconda metà a cercare di guarire.

In effetti è così.
Da giovini si pensa a crescere , alla scuola come mezzo di prepararsi alla professione, al giusto svago, alla coltivazioni di amicizie e della vita sentimentale.
Della salute in genere non ci occupa e se ne parla poco. Nei programmi dei comuni, delle regioni, del governo, le voce che riguardano la salute sono sempre per ultime. Nella lista dei ministri il Ministro della Sanità è ultimo o quasi , dopo quello dello Spettacolo, dello Sport ecc.
Della salute ci accorgiamo solo quando non l'abbiamo.
Se ne parla solo quando si devono aumentare i ticket o quando vi sono notizie scandalo di malsanità.
Così facendo ci si dimentica della salute e al massimo si pensa che da giovine è una cosa naturale star bene e altrettanto naturale è non star bene da vecchi.

Si può dimostrare che il tumore non è una malattia dell'età e quindi in senso generico che la malattia non è propria dell'età.
Certamente è più facile ammalarsi da anziano che da giovini ma solo in quanto si rimane più lungo esposti ai fattori che causano la malattia stessa.

Ma lo star bene da vecchi è la conseguenza dell'aver appreso uno stile da vita fin da giovine e da averlo adottato e conservato con il passare degli anni.
Lo stile di vita che uno si plasma da giovine di solito diventa una abitudine e quindi viene ad accompagnare la persona fino alla vecchiaia. Ecco perché è bene plasmare lo stile di vita fin da giovine.


Lo stile di vita sano significa in altre parole evitare o limitare l'esposizione a fattori di rischio ( non importa se cancerogeni o meno)
Lo stile di vita si inserisce nella prevenzione in quanto uno stile di vita sana eviterà di ammalarsi o ne diminuirà la incidenza ( almeno per le malattie i cui fattori causali dipendono dall'uomo e quindi possono essere evitati o eliminati)

Consigli generali per uno stile di vita sano

Quali sono allora i consigli che devono aiutare il giovine plasmare questo stile di vita consono ad una vita sana e per una vita sana.
Questi principi sono comuni a tutti e per tutte le malattie e quindi per la prevenzione in senso generale.
Ci saranno consigli utile alla prevenzione di malattie specifiche ma i seguenti sono validi per ogni patologia.
Li espongo solamente e saranno ripresi parlando di prevenzione di singole patologie.

a) Mangiare per vivere e non vivere per mangiare
b) L'uomo è fatto per muovere il fisico e la mente; quindi alleniamo sia l'uno che l'altra; la vita sedentaria e pigra porta solo danni
c) eliminare fattori di rischio per la salute: alcool, droghe, tabacco, fattori tossici industriali e ambientali
d) una equilibrata vita sessuale
e)seguire le norme igieniche
e) eliminazione di stress tendendo alla tranquillità
f)la libertà di uno inizia dove finisce quella dell'altro e viceversa.

Se potessimo seguire questi consigli Leonardo Da Vinci non avrebbe più ragione perché il giovine si abituerebbe a vivere sano e potrebbe passare la seconda parte della vita a vivere la sua condizione di persona sana e felice.

Ma vediamo cosa significa Prevenzione:
Prevenzione significa letteralmente venire prima . Venire prima, in senso medico, della malattia. Se noi veniamo prima della malattia forse possiamo evitarla o almeno limitarne i danni.
Venire prima significa conoscere le cause di una malattia e quindi eliminare le cause stesse. Se si eliminano le cause, si eliminerà la malattia.
E' chiaro allora che dobbiamo conoscere le malattie e conoscere le cause delle malattie.
Non è compito di tutti conoscere le malattie e lo stesso diconsi delle cause delle malattie.
Vi sono i medici e gli studiosi della scienza mediche che si occupano di ciò.
La gente deve essere però informata di come evitare le cause note delle malattie : ecco allora notizie date nelle scuole, conferenze, incontri e mezzi di divulgazione (radio, televisione, giornali e multimedia).
Si distingue una prevenzione diretta e prevenzione indiretta.

La prevenzione diretta mira a rimuovere o distruggere le cause dirette della malattia. Essa cerca di eliminare microbi o virus patogeni, inclemenze ambientali, errori o deficienze alimentari, intossicazioni croniche di tipo tossico o di tipo abitudinario come il tabagismo.

La prevenzione indiretta tende ad eliminare o rimuovere quelle condizioni che possono favorire l'insorgenza di qualche stato morboso. Rientra in questo campo la vaccinazione e il favorire uno stile di vita sano e un rafforzamento delle difese dell'organismo.

La prevenzione indiretta, tramite conferenze e divulgazione con mezzi come lo stesso Internet tendono a creare una cultura in cui si riconosce il danno delle cause prima citate e quindi la tendenza alla loro diminuzione.

Su un altro piano, poi si deve distinguere la prevenzione privata dalla prevenzione pubblica o collettiva.

La prima è ovviamente tanto più, efficace quanto più sviluppate sono in un popolo la coscienza e l'educazione igienico-sanitaria.

Tutti avranno sentito quel vecchio detto: "il grado di civiltà di un popolo si misura dal consumo del sapone.".

La prevenzione pubblica o collettiva è ovviamente compito o affidata allo stato. Ma lo stato in senso lato, in fine dei conti siamo noi, come entità pubblica e quindi è compito di ciascuno di noi fare la giusta e possibile prevenzione per noi stessi e per gli altri.
La prevenzione pubblica tende a modificare le condizioni di vita della gente a cui è diretto il suo messaggio. Dà cioè le notizie che pongono il cittadino in condizioni di rendersi conto della malattia e delle condizioni che portano alla malattia. Se il cittadino è avvisato di cosa può provocare la malattia può cercare di evitarla.
Dobbiamo constatare che nel nostro Paese la prevenzione pubblica, quella cioè affidata alle pubbliche istituzioni, non esiste o quasi. Tenete presente che anche quella che viene fatta oggi tramite queste pagine che leggete su Internet è prevenzione privata e non pubblica.
Non ci rende conto che la prevenzione indiretta in sinergismo con la prevenzione diretta comporterebbe un risparmio economico non da poco.
Basta pensare a quanto ci costa in costi medici (ricoveri e farmaci) e in costo sociali( assenze dal lavoro)la malattia ulcerosa ( nella sue varie espressioni)
E la malattia ulcerosa sarebbe evitabile in quanto non è una malattia congenita ma dovuti a fattori esterni e ambientali che si possono ridurre e eliminare.

Il problema è che non di tutte le malattie si conoscono le cause , in modo particolare, non conosciamo la cause di tutti i tumori.

Problema importante in quanto se non si conosce la causa di una malattia, non si potrà prevenirla o cioè evitarla.
E questo vuol dire che si possono prevenire solo quelle malattie di cui si conoscono le cause.
Però di gran parte si conoscono le cause o le concause e allora si può fare una vera prevenzione.

La vera prevenzione è detta anche prevenzione primaria in quanto viene prima della malattia.

Ma esiste anche la prevenzione secondaria che viene secondariamente alla nascita di una malattia. Si tratta di venire prima possibile.

Quindi non conoscendo la causa di una malattia , noi possiamo fare una prevenzione secondaria alla sua venuta, cioè scoprire la malattia prima possibile in fase precoce.

Quindi i tipi di PREVENZIONE

1)Prevenzione primaria, cioè controllo dei fattori causali al fine e di ridurne l'incidenza.
2)Chemioprevenzione, cioè somministrazione di principi attivi nel contrastare o bloccare lo sviluppo della malattia.
3)Prevenzione secondaria, cioè diagnosi precoce allo stadio loco-regionale, suscettibile di radicalita, o limitare la mortalità' e questo è valido specie per le malattie neoplastiche

Questi tipi di prevenzione sono applicabili a tutte le malattie e la loro importanza è proporzionale alla gravità e alla incidenza della malattia.
Quindi poiché le neoplasie hanno una incidenza e una mortalità elevata ,per tale patologia la prevenzione trova un maggior campo di applicazione da parte scientifica e sociale.

*La prevenzione primaria mentre è fondamentale per ridurre e eliminare la maggior parte delle malattie, per quanto riguarda i tumori attualmente non ha possibilità' di impiego e di efficacia in quanto le conoscenze di fattori di rischio sono inadeguate e contraddittorie (dovrebbe essere il futuro della medicina in senso generale).

*La chemioprevenzione e' valida per la maggior parte delle comuni patologie mentre per i tumori rimane una interessante ipotesi di lavoro che deve essere al momento considerata solo come oggetto di ricerca e i cui risultati al momento devono considerarsi deludenti.
Un capitolo a parte della chemioprevenzione è quella della vaccinazione.

La vaccinazione è la inoculazione , attraverso varie vie, di un vaccino a scopo profilattico, al fine cioè di produrre uno stato di immunizzazione contro una data malattia.
Il vaccino è un preparato contenente germi o virus uccisi o attenuati, oppure tossine( sostanze tossiche prodotte dai germi), modificate, trattate cioè in modo tale da mantenere il loro potere antigene (proprietà di produrre anticorpi) ma non più capaci di produrre la forma morbosa.
Il termine vaccino deriva dal fatto che il primo usato proveniva dal vaiolo bovino ( o vaccinico).
Introdotto nell'organismo, il vaccino entra nel sangue. I virus, i batteri o le tossine in esso contenute, fungono da antigeni, e cioè stimolano le plasmacellule a produrre anticorpi, speciali sostanza proteiche che si oppongono agli agenti della malattia. Nel caso poi che l'individuo si esponga ulteriormente agli stessi batteri o tossine, anche se più virulenti, i globuli bianchi di un certo tipo (linfociti della memoria) riconoscono gli antigeni che hanno già combattuto ed entrano in azione inducendo le plasmacellule a produrre la quantità di anticorpi necessaria per distruggere o neutralizzare la infezione.
La vaccinazione è una prevenzione che viene attuata dalla stato o almeno regolata dalla stato.
Non è cioè un fatto privato ma pubblico.
E questo in quanto:
1) la durata dell'immunità naturale, cioè congenita, non è eguale per tutte la malattie.
2) vi è una epidemiologia riguardante le età e i momenti della vita che non può essere lasciata alla iniziativa singola.
3) vi sono interferenze tra una vaccinazione e un'altra.

Sono lasciate a singole disposizione le vaccinazioni legate a situazioni private e solo in rapporto a situazioni pubbliche (tipo l'esempio di viaggi a rischio).

Ecco allora che il cosiddetto calendario delle vaccinazioni non è lasciato all'arbitrio del singolo genitore o medico, ma precisato dalle disposizione di legge sanitaria.

 

*La prevenzione secondaria o diagnosi precoce rappresenta allo stato attuale l'unica strategia attuabile e realisticamente vincente in quanto da ampi studi controllati ha comportato una reale diminuzione della morbilità e della mortalità' anche se non dell'incidenza.
La prevenzione secondaria è quella che viene attuata dalla medicina pubblica: quella cioè che lo stato offre in alternativa alla prevenzione primaria.
E anche qui dobbiamo dire che spesso non si fa prevenzione secondaria o diagnosi secondaria ; spesso si fa diagnosi tardiva o in altri termini non si fa alcun tipo di prevenzione, non primaria e non secondaria.

Il non fare prevenzione comporta lo stato di malattia più frequente con maggior morbilità, maggior mortalità e maggior danno economico e sociale.
In pratica se lo Stato garantisse una prevenzione primaria diretta e indiretta la gente vivrebbe meglio e si spenderebbe meno in spese per la sanità.
Faccio un esempio: lo Stato incassa circa 10.000 miliardi all'anno dalla vendita delle sigarette.
Lo stesso Stato spende nella Sanità 30.000 miliardi all'anno per curare i danni provocati dalle sigarette. Cioè 20.000 miliardi in più all'anno. E questi miliardi crescono di molto se calcoliamo le spese indirette ( assenze di lavoro per malattia e danni sociali)
Altro esempio: diagnosi precoce del tumore al seno. Fare una sensibilizzazione che comporti la scoperta precoce del tumore al seno ( in questo caso la prevenzione primaria non è possibile al momento), comporta un beneficio per le persone ma un risparmio di speso per lo Stato. Asportare un tumore ancora in fase locoregionale comporta una maggior possibilità di guarigione per la donna ma comporta anche una minor spesa per lo Stato in ulteriori esami e terapie e degenze ospedaliere.
Cito le spese per ulteriori esami, quelle per la chemioterapia , per la radioterapia, per le protesi e altri presidi medici...

Quindi lo Stato dovrebbe puntare sulla prevenzione primaria lasciando quella secondaria quando la prima fallisce.

Questo in linea generale.

Due sono i discorsi: Malattia neoplastica e malattia non neoplastica.

Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie neoplastiche si rimanda alle pagine sui TUMORI.
Quindi qui si continuerà a parlare della prevenzione in generale e della prevenzione delle malattie non neoplastiche.

Le patologie di cui si potrebbe parlare sono innumerevoli e la importanza della patologia è in relazione alla epidemiologia della stessa e alla morbilità e mortalità della stessa anche se si tende a credere più importante quella patologia che ci affligge.
Invece ogni malattia ha anche un costo sociale.

Non si può parlare della prevenzione di ogni patologia ma diamo uno sguardo alle patologie che maggiormente ci colpiscono per frequenza e per danni economico e sociali.

Delle vaccinazioni abbiamo già detto.

Patologie importanti per epidemiologie e costi sono quelle del tratto digerente, dell'apparato cardiocircolatorio e dell'apparato respiratorio.

Una delle patologie che colpisce maggiormente la popolazione dei paesi evoluti o industrializzati è la patologia che riguarda l'apparato digerente inteso in senso lato.
Possono sembrare patologie banali ma hanno degli alti costi sociali.
Mi voglio riferire alla gastrite, alla duodenite e all'ulcera gastroduodenale.

Sono talmente diffuse che vengono definiti sociali per il danno economico che recano.
Ricordiamo che il danno non è solo dato dal consumo di farmaci e dalla spesa dei ricoveri ospedalieri. Molto importante infatti è la spesa indiretta e cioè le giornate lavorative perse dalle persone che hanno tale patologie.

Ora cosa si può fare per fare prevenzione per tale patologia.

Come cioè limitare o evitare la gastrite e la ulcera gastroduodenale.

Noi sappiamo che, a parte fattori rari di tipo congenito e malformativo, la patologia gastrica è data da fattori esterni quali: non corretta alimentazione ,fumo di tabacco e fattori che agiscono sul nostro equilibrio psichico.

In linea generale una alimentazione che non irriti la mucosa gastroesofagea e che non stimoli la secrezione esagerata di acido cloridrico e di enzimi digestivi proteggerebbe a sufficienza.

Il buon senso è spesso più utile di tutti i libri di questo mondo.
Anche nella alimentazione il buon senso può essere utile e potrebbe evitare, se seguito, gran parte della malattie o almeno eviterebbe gran parte di quei piccoli problemi che affliggono tutti e che riguardano la digestione.
Vediamo alcuni consigli o norme di base per aver cura dell'apparato digerente e per una buona DIGESTIONE che è alla base per evitare patologia dell'apparato alto digerente..

1) Masticare bene gli alimenti: Ciò faciliterà la digestione e vi farà gustare meglio il sapore dei cibi. Ricordare che la prima digestione avviene in bocca. Ricordare il lisozima. Il cibo deve arrivare allo stomaco, masticato, digerito, non caldo o gelato.

2)Nulla va mangiato o bevuto in eccesso. E' sempre preferibile alzarsi da tavola con un poco di appetito. Ricordarsi che il Riempirsi la pancia non dà alcun piacere se non al momento della introduzione ma tale piacere cessa subito e subentra il fastidio di aver mangiato troppo.

3) E' preferibile mangiare ad ore fisse, con intervalli sufficientemente lunghi tra un pasto e l'altro, poiché lo stomaco, essendo un muscolo, ha necessità di rilassarsi tra un pasto e l'altro.

 

4) Si deve aver cura della dentatura e perciò occorre lavarsi i denti con spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto per evitare le carie. Inoltre bisogna fare dei controlli periodici dal dentista.

5) Mentre si magia bisogna evitare gli stati di tensione, angoscia e preoccupazione perché un buono stato mentale favorisce la digestione.

Dannosa è l'abitudine a leggere o a vedere la televisione durante pasti distraendo la mente e il corpo della funzione di quel momento: la digestione.

6) Durante la digestione il sangue si accumula nell'apparato digestivo, pertanto è consigliabile non fare esercizi bruschi e violenti dopo i pasti. Utile una leggera passeggiata, non corse o camminate. Buona norma è ancora il riposino, meglio se non in posizione orizzontale.

Queste sono le regole generali che tutti dovrebbero sapere.
Rimane il problema di cosa mangiare.
Il tipo e la qualità del cibo condiziona la secrezione gastrica , duodenale, biliare e pancreatica. Altri componenti come l'alcool poi possono nel loro metabolismo danneggiare il fegato e il pancreas.

Non c'è bisogno di dare una dieta ma solo di mangiare in modo vario , seguendo le norme generali dette prima.
Certamente se uno ha una patologia dovrebbe conoscere cosa deve evitare (diabetici, gotta ecc..) ma qui parliamo di persone sane che non devono ammalarsi al tubo digerente.

Un problema che spesso affligge la persona che non segue le norme di una alimentazione sana fatta in modo sano è il reflusso gastroesofageo.
Patologia che osservo sempre più frequentemente anche nei giovani e certamente deve essere messa in relazione al nostro stile di vita.

Cosa significa?.
La persona per motivi anatomici ma favorita da una cattiva alimentazione ha dei disturbi provocati dal risalire del cibo o del liquido gastroduodenale dallo stomaco all'esofago.

Il reflusso gastroesofageo è la malattia provocata dal refluire di materiale gastrico in esofago con conseguente sintomatologia rappresentata dai seguenti disturbi più o meno associati e presenti

* Pirosi, ovvero bruciore retrosternale
*Rigurgito : passaggio retrogrado di materiale gastrico dallo stomaco all'esofago fino alla faringe con sensazione di acido o amaro in bocca.
* Eruttazione, nausea, vomito e dolore retrosternale.

Vediamo cosa si deve fare per prevenire questa situazione o limitarne i disturbi. I consigli igienico dietetici utili per metterci nelle condizioni di far diminuire il reflusso e i suoi sintomi:

1) non coricarsi dopo i pasti
2) non mangiare nelle tre ore prima di coricarsi
3) dormire con il capo sollevato rispetto all'asse del corpo.
4)perdita di peso negli obesi
5)assumere pasti piccoli e poveri in grasso
6)diminuire l'assunzione di alcool, caffè e spezie
8)astensione dal fumo
9) astensione delle sostanze farmacologiche che possono favorire il reflusso come il progesterone, le teoffilina, il diazepan oppiodi e i calcio antagonisti.
Come terapia medica si usano poi i farmaci che fanno diminuire la secrezione acida nello stomaco come gli H2-bloccanti.Utili evidentemente quei farmaci che proteggono la mucosa gastrica e esofagea dall'insulto degli acidi come gli antiacidi, i citoprotettori e le mucillagini. Utili infine i farmaci che favoriscono lo svuotamento gastrico facendo diminuire la probabilità che il succo acido refluisca in esofago.

 

Altra campo in cui la prevenzione avrebbe un senso importante in considerazione della diffusione e del costo sociale sono le malattie dell'apparato respiratorio.

L'apparato respiratorio è quell'insieme di organi che permettano al nostro organismo di respirare, di introdurre cioè l'ossigeno che servirà a produrre energia alle cellule; ma serve anche come respirazione ad espellere l'anidride carbonica e altri rifiuti volatile del nostro organismo.
L'atto del respirare è normalmente del tutto autonomo; cioè noi non ci rendiamo contro di respirare, anche se non ci dimentichiamo ma di respirare.

Se non respiriamo moriremmo in quanto viene a mancare l'energia alla cellule e le stesso possono essere avvelenate dalle sostanze tossiche prodotte dalle cellule stesse.

Normalmente si respira 12-15 volte al minuto, in stato di riposo e seduti. L'aria entra dalle narici ad una velocità di circa 8 km all'ora. Noi respiriamo circa 15.000 litri di aria al giorno .
Abbiamo detto che la respirazione è autonoma o involontaria ma noi possiamo però intervenire al fine di indirizzare la respirazione, per far sì che questa sia produttiva e non dominata dall'esterno e da fattori che poco hanno a cuore la nostra salute.

Quindi consideriamo che
1) bisogna respirare aria pure ogni volta che sia possibile. Sta a noi cercare di trovare l'aria pulita, ricca di ossigeno e povera di sostanze tossiche ; e mi riferisco ai gas di scarico, ai gas industriali e specialmente al fumo di sigaretta. Ogni tanto ma periodicamente ci si deve recare in ambienti con aria salutare.

2) Ricordare che fumare è molto dannoso alla salute, in quanto vi sono più di 12000 sostanze contenute nel fumo di una sigaretta e sono tutte sostanze tossiche. Certamente la nicotina del tabacco avvelena a poco a poco le cellule del corpo. Quindi respiriamo aria che non contenga fumo di sigaretta.

 

3) Non si deve dormire vicino alle piante. Sarà utile portare le piante in un'altra stanza poiché anch'esse respirano ad assorbono ossigeno dall'aria. Sarà bello regalare ad un ammalato dei fiori ma non è utile i quanto la loro vicinanza al letto dell'ammalato fanno sì che l'ossigeno a disposizione sia minore.

4) Ricordarsi di non dormire vicino a bracieri, a candele accese, a stufette accese e mai dormire in macchina con il motore acceso. Nella combustione di questi mezzi si produce ossido di carbonio che sui lega in maniera competitiva preferenziale ai globuli rossi, spiazzando l'ossigeno e quindi portando a morte le persone che ne risultino avvelenate.

5) Ricordarsi che i danni prodotti al polmone in qualche modo rimangono: il danno cancerogeno si attenua quasi a sparire dopo circa 12 anni che uno ha smesso ma i danni alla struttura parenchimale , quali enfisema ed esiti di pleuropolmoniti rimangono sempre. Quindi è importante cercare di evitare i danni polmonari seguendo le norme igieniche dette e curandosi appena compaiono i primi sintomi di qualsiasi patologia.

Le vaccinazioni antinfluenzali potranno esser discutibili come efficacia ma sono importanti per gli anziani: gli anziani, come infatti i bambini sono più vulnerabili ed hanno una capacità immunitaria ridotta. Per una persona anziana la vaccinazione antinfluenzale è certamente utile.

Altra patologia che ci affligge colpendo in modo più o meno pesante la quasi totalità delle persone nel senso che tutti vengono colpiti, ma a età diverse in rapporto a fatti costituzionali ma anche al nostro modo di vita è la patologia cardiovascolare.
In tale patologia si comprende la patologia cardiaca e quella vascolare in quanto hanno spesso le stesse cause.
E sono cause esterne.

Difficilmente si parla di cause costituzionali, o ereditarie o congenite, se non per i giovini.
Ma le malattie che colpiscono le persone man mano che passano gli anni trovano le cause in fattori esterni e che quindi possono essere evitati.

A parte fattori infettivi (in modo particolare gli esiti del reumatismo) quello che condiziona la patologia vascolare e cardiaca sono:
la alimentazione
il comportamento fisico (vita sedentaria)
fumo e alcool
stress

Se si mettessero in atto i suggerimenti dati prima in generale almeno l'80 % della malattie cardiovascolari sarebbero evitate o ridotte al minimo come incidenza e come morbilità e mortalità.
Uno dei motivi per cui queste patologie sono in aumento e sono più presenti nei nostri paesi civili rispetto a quelli del terzo mondo è proprio legato ai fattori sopra esposti.

I fattori citati prima condizionano la formazione di depositi di grassi, di colesterolo e di calcio nella pareti delle arterie provocando lentamente la loro ostruzione. La ostruzione delle arterie porta ad un minor afflusso di sangue ai vari organi ed apparati. Quindi sofferenza agli arti e alla marcia (arteriopatia) e al cuore (coronaropatia con angina e infarto) in modo particolare, anche il discorso vale per tutti gli apparati e organi.
Il comportamento sedentario e lo stress condiziona infine la variazione patologica dell'attività cardiaca e attraverso secrezioni ormonali (catecolamine, adrenalina) anche la contrattilità dei piccoli vasi riducendo quindi il flusso sanguigno ai vari organi ed apparati, oltre a ridurre la funzionalità cardiaca.


Ultimo Aggiornamento: 23/07/2008 14:36